"Oggi al Parlamento, su mia iniziativa, i deputati potranno fare il test antidroga, come ho appena fatto io facendo prelevare i miei capelli".
Con queste parole il deputato al parlamento siciliano ha annunciato il rilancio del test del capello per i deputati regionali. L’iniziativa, infatti mira a sensibilizzare sulla lotta contro le droghe, è stata accompagnata da un appello diretto ai suoi colleghi deputati affinché eseguano il test.
La Vardera non usa mezzi termini:
"Le droghe ci fanno schifo non solo a parole. Qualche mese fa, in questo palazzo, qualcuno usava le auto blu per acquistare cocaina. Le droghe sono la prima fonte di guadagno per le mafie, e noi, come rappresentanti delle istituzioni, dobbiamo dare l’esempio". Il deputato ha promesso che pubblicherà i risultati del proprio test, sfidando implicitamente gli altri a fare altrettanto: "Se non si ha nulla da temere, perché non farlo?".
Il test, inoltre, punta a sbloccare il disegno di legge contro le dipendenze, al momento fermo in Assemblea, per trasformare questo gesto simbolico in un intervento concreto e strutturato.
Un’iniziativa già collaudata
Non è la prima volta che l’Ars si confronta con i test antidroga. Nel marzo 2023, su proposta dello stesso La Vardera, la presidenza dell’Assemblea recepì il progetto, coinvolgendo 36 deputati nell’analisi del capello.
La Vardera, anche in qualità di vicepresidente dell’Antimafia regionale, ha presentato un disegno di legge che mira a rendere il test antidroga un appuntamento annuale, su base volontaria, per i rappresentanti istituzionali siciliani: dai deputati ai sindaci, dalle giunte comunali ai consiglieri. Il ddl, cofirmato dal deputato Tiziano Spada, propone anche l’istituzione di una Giornata regionale contro la droga e le dipendenze, ampliando la portata educativa e sociale dell’iniziativa.